Acoustat Servocharge Amplifier ... e tre!

Questi esemplari sono arrivati già in buono stato, imballati nelle loro scatole originali. Risultavano funzionanti ma si è comunque deciso di smontare, pulire e riverniciare per riportarli allo splendore originale. Mi sono permesso solo una modifica (peraltro reversibile): ho aggiunto un trasformatore e un alimentatore stabilizzato per le linee a bassa tensione allo scopo di ridurre il rumore a 100Hz tipico di questi amplificatori


La scatola originale
Le altrettante originali sagome di polistirolo
Il manuale operativo, anche lui originale
Gli amplificatori appena tirati fuori dagli imballi. Sorprende la pulizia generale
Le griglie hanno dei segni del tempo, graffi diffusi, ma niente di che.
I condensatori HV hanno i tipici segni di trasudamento di olio.
Il pcb ha uno strato di polvere diffusa, ma nessun segno di muffe o fioriture strane. E’ evidente che gli amplificatori sono stati conservati in ambiente pulito e asciutto

Questi amplificatori sono della prima serie, con ancora i contatti a tulipano anziché gli zoccoli.

Questi contatti sono terribili: non garantiscono un buon contatto e non isolano per niente il calore, tant’è che generalmente il pcb risulta cotto. In questo caso invece si segnalano solo delle leggere colorazioni, segno che gli amplificatori hanno lavorato non cosi tanto a lungo come l’età lascerebbe supporre
Il pcb aveva i residui di flussante tipici. Non so se all’epoca venivano lavati male oppure questi residui vengono fuori con tempo. Fatto sta che tutti gli esemplari di servocharge che ho avuto avevano questa sporcizia
I diodi HV sono ancora gli originali, montati “appesi” ai loro reofori talmente sottili che si piegano solo a guardarli

Si è quindi deciso per un restauro conservativo:

  • TELAIO:
    • Sverniciatura totale
    • Aggiunta dei fori per fissaggio trasformatore aggiuntivo
    • Riverniciatura
  • GRIGLIE:
    • Eliminazione graffi
    • Riverniciatura con lo stesso nero del telaio
  • CIRCUUITO STAMPATO:
    • Lavaggio totale e pulizia
    • Sostituzione dei contatti a tulipano con gli zoccoli di ceramica (e quindi adattaemnto dei fori sul pcb)
    • Adattamento del pcb per migliorare l’isolamento delle linee degli anodi
    • Rifacimento delle saldature visibilmente deteriorate
    •  Recupero della stagnatura lungo il perimetro
    • Sostituzione diodi alta tensione
    • Sostituzione dei condensatori di filtro delle griglie dei tubi superiori
    • Sostituzione dei diodi zener a protezione delle griglie dei tubi superiori
    • Sostituzione delle resistenze di carico e polarizzazione dei tubi
  • ELETTRONICA:
    • Sostituzione condensatori alta tensione
    • Aggiunta dell’alimentatore stabilizzato per i servizi di bassa tensione
    • Aggiunta di un trasformatore per i servizi di bassa tensione
    • Sostituzione potenziometri del volume e tono
    • Rifacimento di tutto il cablaggio per migliorare l’isolamento della parte di alta tensione



Il pcb è stato lavato e sgrassato e tutti i componenti relativi alla polarizzazione dei tubi (e che quindi sono sottoposto all’alta tensione) sono stati sostituiti d’ufficio
Particolare delle resistenze di polarizzazione dei tubi e della resistenza di polarizzazione della membrana
Particolare del nuovo alimentatore stabilizzato dei servizi a bassa tensione
Vista di insieme dei due pcb appena lavati
I trasformatori di HV erano brutti, con evidenti colature di vernice. Anche se funzionanti non potevo lasciarli cosi
I trasformatori di HV erano brutti, con evidenti colature di vernice. Anche se funzionanti non potevo lasciarli cosi
Pertanto li ho sverniciati a colpi di dremel, carta vetrata e tanta pazienza
E poi li ho rivenriciati di nero opaco
Ho posto particolare attenzione a mantenere l’etichetta originale, per cui una volta rimontati sul telaio sembrano appena costruiti
Anche i trasformatori dei filamenti e della bassa tensione erano brutti. Anche se nascosti all’interno del telaio ho preferito pulirli e verniciarli
Anche i trasformatori dei filamenti e della bassa tensione erano brutti. Anche se nascosti all’interno del telaio ho preferito pulirli e verniciarli
Cosi si presentano i due servocharge appena rimontati. Gli originali condensatori hv in carta e olio sono stati sostituiti da elementi in polipropilene di costruzione attuale, fissati con dei supporti realizzati in stampa 3D e verniciati di nero
Cosi si presentano i due servocharge appena rimontati. Gli originali condensatori hv in carta e olio sono stati sostituiti da elementi in polipropilene di costruzione attuale, fissati con dei supporti realizzati in stampa 3D e verniciati di nero
All’interno, i trasformatori verniciati contribuiscono a dare un aspetto pulito e ordinato
All’interno, i trasformatori verniciati contribuiscono a dare un aspetto pulito e ordinato
Anche qui i potenziometri sono montati nei fori originali con delle boccole di adattamento realizzate in stampa 3D. Particolari di poco valore, certo, ma indice della cura con cui ho condotto il lavoro
Anche qui i potenziometri sono montati nei fori originali con delle boccole di adattamento realizzate in stampa 3D. Particolari di poco valore, certo, ma indice della cura con cui ho condotto il lavoro
Il cablaggio è poco ma realizzato con attenzione
Il cablaggio è poco ma realizzato con attenzione
L’isolamento del cablaggio HV è garantito da tubo di silicone e i terminali dei condensatori sono protetti da colla bicomponente e nascosti alla vista con tappi di plastica
L’isolamento del cablaggio HV è garantito da tubo di silicone e i terminali dei condensatori sono protetti da colla bicomponente e nascosti alla vista con tappi di plastica
Ho aggiunto un trasformatore toroidale per il nuovo alimentatore stabilizzato per i servizi a bassa tensione
L’interno … dall’altro lato

La cura dei dettagli: verniciatura professionale di tutto il telaio, griglie comprese
La cura dei dettagli: verniciatura professionale di tutto il telaio, griglie comprese
La cura dei dettagli: verniciatura professionale di tutto il telaio, griglie comprese
La cura dei dettagli: verniciatura professionale di tutto il telaio, griglie comprese
Alcune foto degli amplificatori ultimati. Mancano solo e manopole. Verranno montate delle manopole in bachelite nera, molto vintage style
Alcune foto degli amplificatori ultimati. Mancano solo e manopole. Verranno montate delle manopole in bachelite nera, molto vintage style
E per finire: collaudo elettrico
E per finire: collaudo elettrico


Infine: il collaudo



Massima tensione erogata: sono 4800Vpp ai primi segni di clipping, difficile fare meglio di cosi

Alla massima tensione erogata le armoniche sono quasi a -60dB rispetto alla fondamentale.

Riducendo anche di poco la tensione erogata, il THD si riduce immediatamente. Ecco l’analisi di spettro con uscita a 1400Veff (l’analizzatore indica +3dB, pari a 1,4V, ma ho la sonda 1000:1, quindi sono 1400V efficaci pari a 4000Vpicco)

In questa misura: rumore di fondo. Le componenti a 50Hz e multipli sono inferiori a -80dB (quindi 100uV, pari a 100mV all’uscita dell’amplificatore: decisamente poco rapportato ai 1700Veff a piena modulazione)

Confronto delle risposte in frequenza:

  • BLU: BRIGHT tutto in senso orario
  • ROSSO: BRIGHT tutto in senso antiorario


Confronto delle risposte in frequenza, zoom fino a 2kHz:

  • BLU: BRIGHT tutto in senso orario
  • ROSSO: BRIGHT tutto in senso antiorario

Confronto delle risposte in frequenza, zoom ai mei:

  • BLU: BRIGHT tutto in senso orario
  • ROSSO: BRIGHT tutto in senso antiorario

Si osserva che la risposta nella zona 50Hz – 200Hz è piuttosto tormentata: è l’equalizzazione che Acoustat ha realizzato appositamente. Onestamente, però, a me non piace, perché all’ascolto risulta in una gamma media sempre un po’ arretrata, le voci sembrano sempre un po’ distante e la gamma alta invece appare sempre troppo brillante, a volte fin troppo tagliente.

Personalmente preferisco avere una risposta più uniforme, con una leggera flessione agli alti, che restituisca un sono più naturale, con le voci più in avanti. E’ quello che propongo con il nuovo front-end a dsp (come sugli altri esemplari)