Il Valvolozzo

E' stato pubblicato sul numero 223 di Elettronica Flash. Da oggi è scaricabile anche l'articolo completo.

E' un amplificatore a tubi di modesta potenza (poco più di 2W) ma di qualità molto alta e con alcune peculiarità che lo rendono, credo, unico nel panorama dell'autocostruzione. In particolare segnalo il trasfomatore di uscita toroidale e l'uso di una tecnica di cancellazione armonica che permette di ridurre significativamente la distorsione. L'idea di base è disegnare uno stadio pilota che introduca una distorsione del segnale tale che, componendosi con quella prodotta dallo stadio finale, ne provochi un complessivo abbattimento. Con questo amplificatore ho ottenuto una distorsione di appena il 2% (si vedano le misure a fondo pagina) alla massima potenza di uscita.

Lo schema elettrico è appena più complesso del solito:

 

 

V1 è un doppio triodo ECC82, mentre V2 è un EL34 (connessa a triodo tramite la R10). Il Mos MFT1 svolge trefunzioni: ripulisce l'alimentazione di V1 da eventuali rumori sull'alimentazione (grazie al condensatore C1 che introduce una costante di tempo piuttosto lunga), pilota V2 a bassa impedenza (utile per spingerla in zona di griglia positiva e spremere una potenza un pelo più alta) e fa lavorare V1 su un carico imposto quasi esclusivamente dal gruppo R7 - R8. Il problema, infatti, è che l'effetto di cancellazione armonica, facilmente verificabile a intuito, è difficile da modellare: calcoli precisi sono ingestibili e un approccio grafico è troppo approssimato, quindi ho preferito "aggiustare" il carico di V1 per via strumentale. Si tratta di regolare R8 fino a minimizzare la distorsione alla massima potenza di uscita (o giù di lì). Tanto per dare due numeri, le condizioni ottimali si dovrebbero avere con R7 + R8 di circa 18kOhm.

Infine il trasformatore di uscita: è stato accoppiato con un induttore e condensatore perchè è di tipo toroidale senza traferro. Ha prestazioni molto diverse dai soliti tipi a lamierini: all'ascolto si nota una gamma bassa bella profonda ed articolata ed un estremo alto molto limpido e pulito (fa quasi impressione ascoltare delle voci, tanto sono naturali). Ok, ma tutto questo quanto costa? Molto, ma molto poco. Si tratta infatti di un comunissimo trasformatore toroidale per l'alimentazione delle lampade alogene a 12V. Lo si trova praticamente in tutti i negozi di materiali elettrici e, per quanto possa sembrare strano, funziona ottimamente (per ulteriori chiarimenti clicca qui). Un'unica attenzione: esistono tanti tipi di trasformatori, cerca un esemplare costruito bene (intendo con avvolgimenti curati, non appallottolati).

L'induttore non è interessato dal segnale audio, quindi non andare a cercare componenti ipercostosi, ma fattelo avvolgere da un "trasformatoraio". L'unico componente degno di attenzione è il condensatore C7: deve essere di buona qualità: io ho usato un polipropilene della RES da 47microfarad 200V (di quelli usati per i filtri cross-over), costa caro ma ne vale la pena. In alternativa va bene anche un buon elettrolitico veloce (di quelli per alimentatori switching) da 100microfarad (ho verificato che conviene abbondare un po' con la capacità). Evita i condensatori per rifasamento (danno un suono moscio e spento).

Per l'alimentatore consiglio lo schema seguente:

Sul mio esemplare non ho montato l'induttore L1, ad ogni modo le prestazioni sono oggettivamente molto buone. Infatti il rumore di uscita con l'ingresso chiuso in corto circuito è praticamente immisurabile (ecco cosa ha tirato fuori il mio oscilloscopio digitale):

Infine ecco una sinusoide a 1kHz. Su 4 ohm sono circa 2W.

Di seguito, l'analisi di spettro rivela una distorsione di appena il 2% (teniamo presente che siamo alla massima potenza).

Per concludere credo di aver dato un esempio di come costruire un ottimo finale Hi-Fi senza spendere un patrimonio (tieni presente che a occhio si dovrebbe stare sui 300€ o poco più).

NEWS: l'upgrade del VALVOLOZZO!

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